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mercoledì 1 dicembre 2021

La leggenda di Fili d’Argento

 

Questa è la storia di un angioletto dai capelli così chiari e brillanti che baluginavano al sole come fossero d’argento, e per questo motivo dagli altri angeli venne soprannominato “Fili d’Argento”.

Il piccolo angelo si distingueva dai compagni anche a causa del suo carattere, difatti, era dispettoso, scontroso e disubbidiente. Capelli d’Argento non amava seguire le regole e un giorno San Pietro decise fosse l’ora di impartirgli una bella lezione. Il custode del Paradiso convocò il piccolo ribelle al suo cospetto quindi con aria severa lo ammonì: «In questo santo luogo non c’è posto per i maleducati e fannulloni come te. Ti rimanderò sulla Terra e lì dovrai rimanere fintanto che non avrai commesso un’azione talmente buona ed esaltante da farti perdonare le tue malefatte. Solo allora potrai tornare tra tutti gli altri angeli.»

Capelli d’Argento prese male la punizione ma, non potendo opporsi alla decisione del Santo, tutto sconsolato volò sulla Terra. In quel periodo era inverno, i dintorni ricoperti di un manto di neve immacolato erano un incanto per gli occhi, ma era anche molto freddo e l’angelo vagò per giorni e giorni senza incontrare gente e senza trovare nulla d’interessante da fare.

Ma un giorno, all’improvviso, sentì tintinnare i sonagli di una slitta che correva sulla neve e il piccolo immaginò che fosse quella di Babbo Natale.

L’anziano dalla candida barba e il vestito rosso riconobbe l’angioletto da lontano e si fermò:” Che cosa fai tu qui sulla Terra?”

A malincuore Fili d’Argento fu costretto a spiegare del suo comportamento e del castigo inflittogli da San Pietro e Babbo Natale rifletté qualche istante: «Forse qualcosa di buono puoi fare per farti perdonare. Salta su e accompagnami nel mio giro di consegne. Mi aiuterai a consegnare tutti questi doni ai bambini.»

Fili d’Argento non si fece pregare e salì sulla slitta accompagnando Babbo Natale e aiutandolo a smaltire i pacchi. Dopo aver effettuato tutte le consegne la slitta si fermò e l’anziano propose all’angioletto: «Mi puoi aiutare a decorare quegli alberelli?» terminò, rovesciando un sacco colmo di palline colorate e di decori natalizi.

Fili d’Argento si mise all’opera e mentre Babbo Natale vagava alla ricerca di altri alberi e di altre decorazioni, al piccolo rimase solo un abete disadorno. Non avendo più nulla a disposizione l’angioletto ci rifletté su e poi ebbe un’idea: staccò dalla sua veste tutte le stelle che lo abbellivano e le appese sui rami. Non ancora del tutto contento del risultato tagliò una parte dei suoi lunghi capelli d’argento e appese anche quelli tra i rami verdi dell’albero. Il risultato fu talmente abbagliante che al suo ritorno Babbo Natale rimase incantato. «Non ho mai visto un albero più bello di questo!» si complimentò con l’angioletto «I bambini più poveri del villaggio saranno felici di averlo. Andiamo a consegnarlo.»


Nel paese vicino viveva una famigliola molto povera composta dai genitori e tre bambini. Fili d’Argento pose accanto al loro camino l’alberello decorato con le sue stelle e i fili d’argento e una montagna di pacchi dono, poi, dietro ai vetri della finestra osservò con grande soddisfazione i salti di gioia dei bambini alla scoperta di tutti quei regali.

Finito tutto il giro Babbo Natale si complimentò facendogli una carezza sulla testolina priva dei lunghi capelli d’argento: “È ora di separarci, ma tu sei stato molto buono e altruista. Ho già informato San Pietro di tutte le tue buone azioni e il custode è pronto ad accoglierti di nuovo in Paradiso.»

Fili d’Argento si congedò dall’anziano e volò in cielo dove trovò San Pietro ad attenderlo. Appena vide la veste priva di stelle e i capelli corti, il santo si commosse: «Vieni, mio piccolo angelo. Sei stato molto buono a privarti delle cose più preziose che possedevi per farne dono a quei bimbi poveri. Ora cuciremo sulla tua veste le stelle più brillanti del firmamento e quando ricresceranno i tuoi capelli risplenderanno ancora più di prima.»

Da quel giorno, sulla Terra, gli alberi vennero decorati con l’oro delle stelle e i fili d’argento in ricordo del nobile gesto compiuto dall’angioletto che aveva donato quanto più di prezioso possedeva per la felicità degli altri.


Leggenda del web rielaborata dall'autrice del blog

Immagini dal web e CleanPng

 

18 commenti:

  1. Bellissima favola a lieto fine peer questo angioletto birbantello. Grazie e buon dicembre.
    sinforosa

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  2. Bentornata Vivì!
    Mi hai commossa ed emozionata tantissimo con questa tua tenerissima storia natalizia, rielaborata benissimo tra l'altro. Grazie davvero! Abbraccio forte. Ciao.

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  3. Ma che bella leggenda piena di amore. Ciao Vivì, aspettavo una tua favola, si è sentita la tua mancanza. Un abbraccio grande

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  4. E' sempre un gran piacere soffermarsi sulle tue deliziose fiabe...
    Un abbraccio, cara Vivì,silvia

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  5. Bentornata !! Questa fiaba mi è piaciuta moltissimo , che birbantello questo angioletto. Saluti

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  6. Graziosissima fiaba adatta a questo tempo natalizio che racchiude magia , bontà ed altruismo veramente commoventi
    Un carissimo saluto

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  7. Um conto lindíssimo que me fascinou ler. Sempre gostei de contos de fadas.
    Cumprimentos natalícios

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  8. What a beautiful and peaceful story (legend)!

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  9. Che bella favola!! Un dolcissimo racconto di generosità

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  10. Questa bellissima favola , rappresenta lo spirito del Natale , quello vero , che spesso non viene né vissuto , né praticato in ognuno di noi . Impariamo sempre dalle favole dedicate ai bambini anche noi adulti.

    Un abbraccio Vivì ed un buon fine settimana

    Rosy

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  11. Incantevole fiaba che, incarna questo tempo natalizio, molto bella, incanterà i più piccini, insegnando loro cosa vuol dire essere caritatevoli e generosi verso i più poveri aiutandoli
    e facendoli felici.Sempre bello leggerti cara Vivì, Un affettuoso saluto, Grazia.

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  12. Es muy bonita, me ha encantado. Besos.

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  13. Non conoscevo questa leggenda ma è davvero adorabile :)

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  14. Cara Vivì, non conoscevo questa leggenda: grazie per aver condiviso!
    Un abbraccio
    Ros

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  15. Una leyenda que memociona, muy bonita. Beeos

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