Quante belle leggende sono nate ispirate
da questo candido è incantevole fiorellino, a cui non è mai piaciuto stare da
solo e che ha sempre preferito accompagnarsi a tanti altri candidi fiorellini come
lui. Un po’ come fanno le stelle ammiccanti nel firmamento, che non sono mai
sole e che illuminano con la loro presenza il cielo notturno.
Questo piccolo e delicato fiore, dall’inebriante
profumo, ha antiche origini arabe e sono proprio gli amici arabi a tramandarci questa
commovente e suggestiva favola.
Sembra che anche le stelle abbiano una
madre e che il suo nome sia Kitza. Accadde che un giorno, Kitza, che abitava in
un palazzo costruito con nuvole d'oro, mentre stava preparando i vestiti per le
sue innumerevoli figliole intessuti con l’elemento più prezioso, venne disturbata
da tre lamentose stelline, che protestavano a voce alta per come erano stati cuciti
i loro abiti.
Una stellina protestava con vigore perché
il suo le sembrava troppo largo, un'altra perché il suo era troppo lungo e la
terza, non sapendo con precisione, affermava che essendo povero di gemme, il suo
abito non le donava perché non era per nulla splendente.
Inutilmente Kitza le pregò di smetterla di
lamentarsi e di lasciarla lavorare. Ma le tre dispettose stelline non sentirono
ragioni e continuarono a protestare con veemenza.
In quel momento passava di lì Micar, il Signore
degli Spazi immensi, il quale non riuscendo a capire da cosa dipendesse tutto
quel fracasso decise di intervenire, mettendovi fine.
“Cosa sta succedendo qui? Cosa è tutto questo
baccano?” domandò con voce potente e stentorea.
Le tre stelline sobbalzarono dallo
spavento e, perdendo tutta la loro baldanza, divennero docili e sottomesse. Poi,
di fronte allo sguardo inquisitore del Sovrano degli Spazi, non poterono nascondere
la verità.
Venuto a conoscenza del banale motivo, il
re si infuriò, indignandosi e scaraventando le tre stelline come fossero ciottoli
sul pianeta Terra.
Ormai trasformate in insignificanti pietruzze,
le tre rimasero immobili e grigie, come tante altre pietruzze, altrettanto
anonime, stese nel fango.
La madre di tutte le stelle venne presa da
uno sconforto infinito e pianse, cadendo in uno stato di inconsolabile dolore. Il
suo timore più grande era che gli esseri umani, disprezzandole, avrebbero calpestato e umiliato quelle
che erano state le sue splendenti, meravigliose figliole.
Sulla terra, nel frattempo, la Signora di
tutti i giardini percepì l'immenso dolore di quella madre e ne ebbe pietà. Allora
raccolse le tre pietruzze dal fango e, come era in suo potere, le trasformò in
candidi fiorellini.
Nacque così la leggenda di questo incantevole
fiore, che arricchisce di bellezza e profumo i nostri giardini, come le stelle illuminano
il nostro cielo notturno.
In Italia esiste un'altra versione,
altrettanto suggestiva, che narra che il primo a coltivare il gelsomino nel
nostro paese fu Cosimo de Medici, il quale ne era talmente geloso, da proibirne
la diffusione al di fuori dei giardini ducali.
Accadde che un giorno, però, un giardiniere ne rubò una pianta per regalarla alla sua fidanzata. La giovane donna apprezzò talmente il dono da decidere di coltivarla, così la piantò nel suo giardino e da quel momento ne ebbe una cura amorevole.
In seguito, i due fidanzati si sposarono e vissero felici coltivando quella pianta che si propagò talmente, da diventare per loro una fonte inesauribile di reddito.
Da allora in Toscana, la tradizione vuole
che le spose aggiungano un rametto di gelsomino nel loro bouquet, in ricordo della
fortuna che ebbe quella giovane sposa vissuta al tempo dei Medici e che poi è
diventato sinonimo di ricchezza e buona fortuna.
Ricerca effettuata sul web
immagini GifAnimate.com
Onore a te e al gelsomino.
RispondiEliminaCiao Vivì.
Una leggenda incantevole narrata con molta abilità e fantasia. Complimenti.
RispondiEliminaNon sapevo nulla di questa bellissima favola. Bella anche la versione italiana. Grazie, un post davvero interessante. Buona serata.
RispondiEliminaNon sapevo nulla di questa bellissima favola. Bella anche la versione italiana. Grazie, un post davvero interessante. Buona serata.
RispondiEliminaCiao Vivi! mi mancavano le tue favole!
RispondiEliminaIl gelsomino è un bel fiore! Grazie!
Che belle storie, non le conoscevo. Il fiore del gelsomino è molto bello, piccolo, ma il suo profumo delicato si diffonde nell'aria e non passa inosservato. A me piace molto.
RispondiEliminaBuon mercoledì, un saluto Stefania
Un fiore così bello e profumato, si trova in molte vie del mio paese, a piantarlo era stata una maestra che è venuta a mancare da molti anni. Li ha piantati in giardini abbandonati e nei margini di molte stradine. Anche se ora non c'è più i suoi gelsomini si sono allargati e c'è sempre qualcuno in paese che se ne prende cura. Bellissime queste due leggende. Grazie, buona giornata.
RispondiEliminauna leggenda bellissima!
RispondiEliminaChe bella leggenda. Adoro le storie per bambini..
RispondiEliminaBuona cosa dare spazio al fiore e alle fole sulla sua nascita. Brutta cosa sminuire le pietre, viste negativamente grigie, nel fango, calpestate... Devi fare ammenda e scrivere la storia di pietre, pietruzze e sassolini vari. :)
RispondiEliminaCiao anonimo...si tratta di un'antica leggenda, non è opera mia. Grazie comunque per la lettura e il tuo commento.
EliminaMolto belle entrambe le versioni, sia quella della stella madre e delle sue tre figliole incontentabili , che quella riferita a Cosimo De Medici. Io ho provato a piantare il gelsomino. Il mio è giallo, è cresciuto ma stenta molto a fare fiori e non so perchè, forse il nostro clima non è adatto. Ciao
RispondiEliminaCiao Vivì. Non conoscevo queste due storie straordinarie. Grazie!
RispondiEliminaDi gelsomino oggi ve ne sono di due tipi se non erro. Comunque sia sono piante molto eleganti e mi piacciono tantissimo.
Ti abbraccio forte, ciao.
Ciao, bellissime! Adoro le leggende, e non sapevo di quella tradizione Toscana nonostante sia la mia terra.
RispondiEliminaCiao Vivi. Grazie per la tua visita da me. Ho inserito quella finestra di cui mi parlavi, spero di aver messo proprio quella che intendevi tu, sono un pò pasticiona al pc, e ti chiedo scusa di cuore per il tempo che hai perso a cercarla sulla mia pagina. Se un giorno ti capita di tornare, la troverai. Un caro saluto, Niv
EliminaOk, ora la finestra si vede. È nella colonna a destra, in fondo, sotto i link di "mi piace visitare..." e con il titolo "ospiti frequenti". È visibile sia sul PC che sul cellulare. Ti ringrazio di tutto, e ti auguro un bel week-end estivo
EliminaCiao Vivi! e passato molto tempo da quando hai pubblicato qui, e sei tornata con una leggenda meravigliosa e molto deliziosa.
RispondiEliminaMando un grande abbraccio pieno di profumo di fiori e un po' di polvere d'oro dalla Hada de las Rosas 🌺🌺🌺🧚🧚🧚😍😍😍😍😍😍
Belle queste due leggende(a me sconosciute),che narra la nascita di un fiore profumatissimo e incantevole.La tua maestria nello scovare leggende,in gran parte sconosciute a gran parte dei tuoi lettori,è insuperabile.Ciao.Lu.
RispondiEliminaMi ero persa questo post davvero molto bello. Le leggende sono sempre affascinanti e tu le sai raccontare magistralmente. Grazie Vivì. Buona serata.
RispondiEliminasinforosa
Виви, здравствуйте! Это красивый цветок, волшебный цветок. Легенда о нём необыкновенная. Спасибо!
RispondiEliminalinda leyenda te mando un beso
RispondiEliminaGrazie per avermi lasciato un messaggio.
RispondiEliminaSono bellissimi i tuoi racconti.
Sono interessanti queste leggende. Mi piacciono questi fiori, mi piace anche prendere il tè al gelsomino.
Ma non sapevo quella tradizione delle spose in Toscana...
Buon inizio della settimana!
ciao sempre bello leggere queste leggende, ciao
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