Questa bella leggenda ha inizio tanto
tempo fa quando i boschi erano immensi e rigogliosi, ricchi di fiori e di
vegetazione, ed erano abitati da tanti animali e persino da alcune piccole
creature chiamate folletti.
A quei tempi una passeggiata in un bosco
era già molto istruttiva e poteva riservare tante piacevoli sorprese, perché queste
piccole creature vivevano felici e gioiose e girovagavano spandendo allegria nei dintorni. Tra loro vi erano anche quelli più coraggiosi o
impudenti che non avevano nessun timore di mostrarsi.
I folletti amavano soprattutto la bella
stagione, quando il sole era alto, le ore di luce più lunghe e i colori delle
piante e dei fiori erano vividi e brillanti. Ma si sa che le stagioni si alternano e lo hanno sempre fatto, così venne anche il giorno che il sole prese a calare sempre più presto, le ombre ad
allungarsi su tutto il bosco e l'aria iniziò a rinfrescarsi.
Tra i tanti folletti vi era anche Timothy,
che osservava sempre più preoccupato l’avvicinarsi dell’autunno. Gli amici animali si
affannavano a cercare di rendere più calde le tane e a fare le scorte
di cibo per l'inverno.
Il piccolo Timothy scrutava il cielo e
vedeva stormi di uccelli alzarsi in volo per migrare verso le terre più calde. Mentre
osservava tutto ciò il folletto desiderò molto avere le ali per poter volare
lontano ed evitare l'arrivo della stagione più fredda.
Anche i suoi compagni iniziarono a darsi
da fare. Si aggiravano in modo frenetico per il bosco a raccogliere la legna, i
funghi, le castagne e le nocciole per rifornire le dispense e prepararsi ad
affrontare al meglio il lungo periodo invernale.
Timothy rimase tristemente fermo per parecchio tempo a osservare il lavorio dei compagni, che inutilmente lo
sollecitavano a muoversi e ad aiutare.
Lo sconsolato folletto si mise a
pensare e all'improvviso gli venne una bella idea: perché non organizzare una
festa per salutare l'estate e l’arrivo dell'autunno? L'idea gli piacque così
tanto che corse a dare la notizia ai compagni che, a loro volta, accettarono con
gioia l'idea. Solo pochi tra loro esitarono, timorosi della reazione degli
alberi. Gli alberi erano considerate creature serie, arcigne e severe che non
sopportavano la confusione e il rumore e con gli allestimenti e i decori vari che
occorrevano perché una festa riuscisse bene, di rumori e di caos i folletti ne avrebbero prodotto molto.
Allora Timothy propose di agire con l'oscurità, quando anche i signori alberi si riposavano e dormivano.
Quella stessa notte, con il chiarore e
il sorriso della luna e l’ammiccare delle stelle, i folletti salirono tra i rami
e dipinsero le foglie di giallo, marrone e rosso lasciando un tocco di verde qua
e là.
Il mattino dopo, al risveglio della
natura, anche gli alberi rimasero senza fiato per lo spettacolo. La festa poi fu
un successone e le danze i canti si prolungarono tutto il giorno, con la
partecipazione degli altri abitanti del bosco.
Quando scesa la sera i folletti si
apprestarono a rimettere in ordine e a
ridipingere le foglie di verde, il grande castagno, l'albero più anziano e
autorevole del bosco, dopo essersi consultato con i compagni domandò ai
folletti di lasciare le cose così com'erano perché il bosco non era mai stato
così bello, colorato e suggestivo. D’altronde, la fatica di ridipingere sarebbe stata inutile,
perché da lì a poco le foglie sarebbero cadute in modo naturale.
I folletti esaudirono il desiderio degli
alberi e, da allora, prima che il gelido vento invernale spogli del tutto gli
alberi dal fogliame, la natura si dipinge di oro e di rosso offrendo all’umanità
uno spettacolo mozzafiato.
Leggenda trovata sul web e rielaborata dall'autrice del blog.