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mercoledì 27 maggio 2020

Nato selvaggio




Con la criniera e coda sciolte al vento
trotta libero sui prati con il cuor contento,
si ferma un istante, nitrisce sgroppa,
s’impenna, scatta e poi galoppa.

Nessun ostacolo ferma quell’andatura
di libera e selvaggia creatura,
figlio di salsa terra e capobranco,
fiera la testa eretta e sguardo franco.


Nero e vellutato al tocco il manto,
lucido talmente che può esibirne il vanto,
candida la stella disegnata in fronte,
che cosparge di vento e mare il suo orizzonte.

                                                                            

                                                                              Vivì Coppola




Poesia pubblicata sul sito Sfogliando poesia
immagini Alida Gif

domenica 24 maggio 2020

Sogni che volano


Volano tra cirri e  nuvole 
sogni che sembrano favole 
aleggiano come farfalle
e ascendono fino alle stelle. 


Diafane come solo le bolle
traspaiono di attese belle,
gaie si levano in volo
e forse raggiungono un Polo. 


Candida osserva la luna
specchiando in ingenua laguna
occhieggia e  quel sogno fanciullo
come grembo materno culla.





Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere


sabato 23 maggio 2020

Il corpo umano






Del corpo umano è già stato detto
d'esser un meccanismo perfetto,
or dunque segui con attenzione
poiché ti elenco ogni questione.

Nella tua testa e come in un castello
vien custodito il tuo cervello,
muscolo e organo ch'è straordinario
comanda i sensi in modo primario.

La vista, l'udito e certo anche il tatto,
il gusto che hai in bocca e persino l'olfatto
dipendon da ciò che nel cranio è racchiuso,
ma dei comandi  fanne buon uso.

Spalanca gli occhi, vicino e lontano
osserva il mondo ma andando piano,
di cose belle ve ne sono parecchie,
aguzza la vista ma anche le orecchie.

Rumori e suoni potrai avvertire,
a tutto dar nome, basta solo sentire,
ma se ti spaventa quel forte boato
tappa le orecchie così dormi beato.







Se invece col naso pian piano aspiri
del dolce e dei fior il sentor puoi gradire,
e se di qualcosa non ti garba l'olezzo
il nasino tappa così non senti il puzzo.

Mani di fata a sfiorar quel tessuto,
così che al tatto sembra seta o velluto,
ma accetta il consiglio, occorre che te lo dica,
sfiorare non devi i  carciofi e l'ortica.


Guarda che ancora non ti ho ricordato
quanta delizia nel gustare un gelato,
ma se al contrario non va giù lo sciroppo
hai sentito l’amaro che lì fa l’intoppo.


Gli organi interni che abbiam nella pancia
non danno problemi a chi vario mangia,
verdura, pesce e la carne tutta,
mangia poco ma spesso anche la frutta.

Tanta acqua da bere a fontanella
purifica i reni, il sangue e la pelle.
Siam fatti d’acqua, non lo sapevi?
Ed è meglio per questo se tanta ne bevi.  


Nuota in piscina e corri nel parco,
in bici pedala più veloce di Marco,
muoviti, salta e dai un calcio al pallone,
fai sport quando credi e in ogni occasione.



Il corpo umano sin qui per gioco
forse ho spiegato un po' pressappoco,
ma ancora una cosa avrei da dire
e tu porta pazienza e stammi a sentire.



Per crescere bene il gioco è importante,
ma lo studio e l'impegno ancor più rilevanti,
guarda avanti, sorridi, cerca d'esser sereno
con tanti buoni propositi e sempre sincero.



                                                   Vivì Coppola

Filastrocca di Vivì pubblicata sul web

martedì 19 maggio 2020

Il mio amico gatto










Forse un mistero c’è dietro il suo sguardo;
occhi di miele, di giada o smeraldo,
ha lunghe vibrisse e coda a baluardo
muove passo felpato fino al traguardo.

Come la notte ha nero il manto,
che lustra spesso perché è suo vanto,
mi fissa, mi scruta sin nel profondo
sonda il mio cuore e tutto il mio mondo.

Gli piace balzare e per questo è maestro
di tanti pasticci e pure un disastro,
se lo chiamo non viene ma rimane a guardare,
non gli garba ubbidire, preferisce scrutare.


A volte si cela e compare improvviso,
 sobbalzo e  lui astuto accenna un sorriso,
poi rotea la coda, mi sbircia e infine mi annusa,
 si struscia sornione facendo le fusa.

       





   
Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere  
      Gif Picmix




                               

lunedì 18 maggio 2020

La filastrocca del tempo






Tu sai bimbo il tempo cos’è?
Una cosa astratta che c’è e non c’è!
Ti pare strano e strabuzzi gli occhi?
Astratto è quel che è seppur non lo tocchi.





Per tutti il tempo pare proprio un mistero,
lo misuri sì, ma non lo tocchi davvero
 per questo esistono strumenti vari
come sono gli orologi e i calendari.

Sul quadrante leggi minuti e ore
girano le lancette per ventiquattr'ore,
i tic-tac scandiscono ogni secondo
e a quel ritmo s’adegua un po’ tutto il mondo.

Il calendario invece i giorni  segna,
settimane, mesi e pur l’anno consegna,
corre il tempo, corre senza fermarsi mai,
oggi sei bimbo, poi uomo e forse nonno sarai.



Il sole se ne va al tramonto e la luna viene
e certo col buio riposar conviene,
ma sta sempre pronto col nuovo giorno
a salutar la vita e del sole il ritorno.



          





Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

 Immagini GifAnimate.com                                                                                                     







venerdì 15 maggio 2020

I giochi dei nonni


Lo sai del nonno qual era il gioco?
Non certo elettronico e costava poco.
Quando anche lui era ancor piccolino
aveva il desiderio di possedere un trenino,
che aveva adocchiato in una splendente vetrina
dove rombava pure una rossa macchinina.

A quei tempi si giocava con  biglie di vetro
 che lui con le dita schiccherava  avanti e indietro
giocava per la strada dando calci a un pallone
o correva nel vento dietro a un aquilone.

E la tua nonnina con la larga sottana
giocava a nascondino oppure a campana,
a mosca-cieca o ai quattro cantoni,
pur pagando un pegno o con le punizioni.



Quanto era brava a saltare con la corda,
dopo tanto tempo, ancor oggi se lo ricorda,
con pochi cenci si faceva un pupazzo
che lei stessa cuciva e vestiva con pezze.

Riluceva a Natale la vetrina dei balocchi,
molti nasini al vetro e sgranati gli occhi
stavano tanti bimbi con le manine appiccicate
e sognando i mille giochi restavano incantati.


Rigido e sull'attenti stava un soldatino
con le bacchette sospese sul suo tamburino
dondolava appena un soffice cavallo
e il nonno sognava di aggrapparsi al lungo collo.


A tutto tondo girava una trottola
vicino a una bionda e ricciuta bambola,
ma tu chiedi al nonnino di quella bicicletta
e lui sorriderà perché è ancor lì che l’aspetta.







Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

giovedì 14 maggio 2020

Un rifugio segreto



Della mia casa mi piace un terrazzino
che affaccia proprio sul nostro giardino,
che mamma ha colmato di aiuole di fiori,
dalle mille forme e svariati colori.

C’è anche un albero con una chioma a ombrello
e tra i suoi rami, io e mio fratello,
abbiamo costruito la nostra capanna,
alta più di noi, forse una spanna.


Fatta di frasche, di legno e cartone
con una finestra e anche un portone,
per noi è un rifugio e quando ci saliamo
il mondo da lassù insieme spiamo.
Abbiamo scoperto, nascosti tra i rami,
diversi nidi con tanti richiami
            e se anche noi siamo soltanto bambini
            ci siamo sentiti come due uccellini.


La grande quercia offre anche rifugio,
tra i suoi rami e in ogni pertugio,
a un passerotto, un gufo e un usignolo
così melodioso quanto canta da solo.

A volte si posa anche una civetta
e quel verso abbiamo imparato in fretta
e in quel paradiso di ali e di piume
ci godiamo il concerto a tutto volume.













Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

martedì 12 maggio 2020

Neve non neve



Sembrava nevicasse quel mattino,
candidi fiocchi aleggiavano nel giardino
poi, però, a guardar ben bene,
non si trattava di fiocchi di neve,



bensì dell’etereo e magico soffione,
che il vento carezzando con decisione,
sospingeva in aria come candide farfalle
a imbiancar capelli e sino le spalle.


Magico pon pon o sfera piumosa,
solo leggenda o dimora di fata vanitosa
che, soffiando i tremolanti semi al vento,
si adornava di quel candor col cuor contento?


Candida e leggiadra infittiva la danza,
come trine, piume o come organza,
tanto che sul prato si formava un velo
pari ad algido manto donato dal cielo.



Ed io col vento iniziai a giocare
e gli eterei semi invitai a volare,
soffio dopo soffio espressi un desiderio
rinchiuso in uno scrigno tenero e sincero.









Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

La leggenda di re Carnevale

  C’era una volta un regno governato da un sovrano chiamato Carnevale dall’indole scherzosa, altruista e molto generosa. Difatti, ogni sud...