Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso
Betlemme, un Angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad
aiutare la Sacra Famiglia nella stalla.
Per primo, naturalmente, si presentò il leone: “Solo
un re è degno di servire il re del mondo!” ruggì, “Io mi piazzerò all'entrata e
sbranerò tutti quelli che decideranno di avvicinarsi al bambino!”
“No! Sei troppo violento!” gli disse l'angelo. "Non puoi andare bene per un compito così delicato!"
Il leone si allontanò altezzoso e subito dopo si avvicinò la volpe.
Con aria furba e innocente provò a convincere l'angelo: “Io sono
l'animale più adatto. Per questo santo bambino ruberò tutte le mattine il miele più
dolce e il latte più profumato! Inoltre, tutti i giorni porterò a Maria e Giuseppe un
bel pollo o qualunque altra cosa io trovi!”
“No! Nemmeno tu sei adatto per questo incarico. Sei troppo disonesta!” esclamò l'angelo.
A testa alta e con il petto in fuori, sfoggiando tutta la sua bellezza, arrivò il pavone.
Aprì subito la sua magnifica ruota, che aveva gli stessi colori dell'iride: “Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del
palazzo di re Salomone.”
L'angelo scosse la testa:“ Mi dispiace, ma tu sei troppo vanitoso!” gli disse.
Uno dopo l'altro, furono tanti gli animali ad avvicinarsi e a offrirsi volontari per quel compito, e ognuno cercava di mettere in risalto le proprie caratteristiche e qualità.
Fu del tutto inutile perché l'angelo trovava difetti in ognuno di loro.
Difatti, stava quasi per rinunciare quando notò che l'asino e il bue continuavano a lavorare di buona lena nel campo di un contadino, nei pressi della grotta.
L'angelo decise d'interrogarli e li chiamò:
"E voi non avete niente da offrire?"
“Niente!” rispose l'asino abbassando mestamente
le lunghe orecchie: “Noi non abbiamo proprio niente oltre all’umiltà e alla
pazienza. Del resto, se non lavorassimo, riceveremmo solo delle gran bastonate!”
"Questo sarà da vedersi!" rispose l'angelo e poi si rivolse al bue, rimasto in silenzio fino a quel momento.
Ma il bue, timidamente e senza guardarlo in volto, forse per vergogna, disse:
“Però potremmo di tanto in tanto scacciare le
mosche con le nostre code!”
L'angelo finalmente sorrise:
“Sì! Voi siete quelli giusti! E oltre a scacciare le mosche e ogni altro insetto, potreste anche, con il vostro alito, tenere al caldo il Bambin Gesù!”
Leggenda tratta dal web di autore sconosciuto ed elaborata fantasiosamente dall'autrice del blog.
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