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lunedì 30 novembre 2020

Filastrocca dei fiocchi di neve









Oh, quanti fiocchi cadon dal cielo

posando in terra coltre di gelo,

ma quando il mondo è ormai ammantato

appare allo sguardo un regno incantato.

Brilla il paesaggio e sembra diamante,

sui rami è ovatta bianca e brillante,

si leva un trillo nell'aria greve

becchetta un passero in mezzo alla neve.

Algide stelle appese tra i rami

son tanti arabeschi e cangianti ricami

e quel raggio di sole che stempera il gelo

esorta quel passero a essere ciarliero.


Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

Immagini GifAnimate.com

domenica 29 novembre 2020

Rudolph, la renna dal naso rosso

                                                                                 




Questa è la storia di Rudolph, una piccola renna nata in una terra nordica molto fredda, dove le notti sono più lunghe e più scure e dove la neve è più bianca e abbagliante.

Rudolph era nato con un difetto che lo faceva enormemente soffrire. Aveva sì un musetto simpatico e grazioso, ma nel suo muso spiccava un naso rosso, che si accendeva ogni volta che il piccolo si emozionava e questo era la causa di tanti suoi guai. Difatti, per questo motivo i suoi amici lo prendevano in giro e inutilmente lui aveva cercato di camuffarlo, a volte tingendolo di nero, altre volte coprendolo. Il suo naso lo tradiva sempre accendendosi nei momenti meno opportuni. Rudolph ne soffriva molto e preferiva isolarsi.

Gli anni passarono in fretta e Rudolph crebbe, diventando una renna molto forte.    

Ogni anno Babbo Natale si recava al villaggio per scegliere le renne più forti e resistenti, adatte a  trainare la sua slitta colma di doni per i bambini di tutto il mondo. Quel giorno Rudolph si sistemò in fila con tutte le altre compagne, con la speranza che Babbo Natale scegliesse proprio lui.

Quando il vecchio dalla barba candida gli si fermò davanti, gli sorrise con simpatia: “Sei proprio una bella renna grande e forte, come servirebbe a me, ma non posso sceglierti perché con quel tuo naso rosso spaventeresti i bambini.”

Quelle parole colpirono Rudolph e lo fecero soffrire così tanto che fuggì al galoppo nel bosco urlando ai quattro venti il suo dolore.

venerdì 27 novembre 2020

Filastrocca della Bianca notte

 



Ecco che scende la bianca neve

tutto è silenzio nell'aria greve...

ecco che cala la bianca notte

porta un gran gelo dentro la grotta.

Piange un bambino biondo e carino

trema dal freddo il suo cuoricino.

Dormi piccino, lo abbraccia la mamma

mentre gli canta la ninna nanna.

Quanto tepore al caldo petto

presto s'acquieta quell'angioletto,

di squilli di trombe ridonda quel cielo

mentre si colma di angeli in volo.

Pace alle genti di tutto il mondo

è il coro che eleva gaio e profondo.

Gaudio ai pastori e anche a te

questa è la notte la notte del Re!


                                                            




Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

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martedì 24 novembre 2020

La leggenda dell'asino e il bue

                                                                           


Mentre Giuseppe e Maria erano in viaggio verso Betlemme, un Angelo radunò tutti gli animali per scegliere i più adatti ad aiutare la Sacra Famiglia nella stalla.

Per primo, naturalmente, si presentò il leone: “Solo un re è degno di servire il re del mondo!” ruggì, “Io mi piazzerò all'entrata e sbranerò tutti quelli che decideranno di avvicinarsi al bambino!”

“No! Sei troppo violento!” gli disse l'angelo. "Non puoi andare bene per un compito così delicato!"                     

                                  

Il leone si allontanò altezzoso e subito dopo si avvicinò la volpe.

Con aria furba e innocente provò a convincere l'angelo: “Io sono l'animale più adatto. Per questo santo bambino  ruberò tutte le mattine il miele più dolce e il latte più profumato! Inoltre, tutti i giorni porterò a Maria e Giuseppe un bel pollo o qualunque altra cosa io trovi!”

                                      

     

“No! Nemmeno tu sei adatto per questo incarico. Sei troppo disonesta!” esclamò l'angelo.

A testa alta e con il petto in fuori, sfoggiando tutta la sua bellezza, arrivò il pavone.

Aprì subito la sua magnifica ruota, che aveva gli stessi  colori dell'iride: “Io trasformerò quella povera stalla in una reggia più bella del palazzo di re Salomone.”

L'angelo scosse la testa:“ Mi dispiace, ma tu sei troppo vanitoso!” gli disse.    

Uno dopo l'altro, furono tanti gli animali ad avvicinarsi e a offrirsi volontari per quel compito, e ognuno cercava di mettere in risalto le proprie caratteristiche e qualità. 

Fu del tutto inutile perché l'angelo trovava difetti in ognuno di loro.



Difatti, stava quasi per rinunciare quando notò che l'asino e il bue continuavano a lavorare di buona lena nel campo di un contadino, nei pressi della grotta.

L'angelo decise d'interrogarli e li chiamò:

"E voi non avete niente da offrire?"

“Niente!” rispose l'asino abbassando mestamente le lunghe orecchie: “Noi non abbiamo proprio niente oltre all’umiltà e alla pazienza. Del resto, se non lavorassimo, riceveremmo solo delle gran bastonate!”

"Questo sarà da vedersi!" rispose l'angelo e poi si rivolse al bue, rimasto in silenzio fino a quel momento.

Ma il bue, timidamente e senza guardarlo in volto, forse per vergogna, disse:

“Però potremmo di tanto in tanto scacciare le mosche con le nostre code!”

L'angelo finalmente sorrise:

“Sì! Voi siete quelli giusti! E oltre a scacciare le mosche e ogni altro insetto, potreste anche, con il vostro alito, tenere al caldo il Bambin Gesù!”



Leggenda tratta dal web di autore sconosciuto ed elaborata fantasiosamente dall'autrice del blog. 

Immagini GifAnimate.com

domenica 22 novembre 2020

Uno gnomo nel giardino

 



Mentre passeggio nel mio giardino

mi appare improvviso un buffo esserino  

avanza scontroso con le mani sui fianchi

e con aria di sfida par che spalanchi

uno sguardo che truce sembra di fuoco,

ma non pare uno scherzo e neanche un gioco.

Alza il suo indice e con far minaccioso

vorrebbe impormi di andare a ritroso,

lo trovo assurdo e seppure sorpresa

m’indigna un poco con quella pretesa.

Lo guardo basita quel gnomo strambo,

che scruta torvo e ancor più di sghembo,

a me sembra vivere un sogno strano,

ma intanto tendo all’ometto una mano.

Poi con cautela un passo allungo,

ma lesto si cela dietro un bel fungo,

lo cerco tra l'erba, tra i fiori e l’alloro

ed è allora che trovo una moneta d'oro.


                                                                                             
                                                       


 Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere
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mercoledì 18 novembre 2020

La filastrocca dell'arcobaleno






   

Dopo la pioggia da quel banco di nuvole

fa già capolino un bel spicchio di sole,

poi all'improvviso e in un battibaleno

appare un ponte iridato, splendente e ameno.

Son sette i colori di un arcobaleno,

trasparenti e vividi come il cielo sereno.

C'è il rosso del fuoco o come il corallo

e come stelle dorate ci appare anche il giallo.


C'è il verde dei monti, dei prati e del mare,

                 e sin l'arancione splendente e solare.

E quanto è bello quell’azzurro profondo?

Non  pare sia il cielo che ricopre il mondo?



                    
           C'è il viola di fiori come campanule e viole

e si stende l'indaco quando già dorme il sole.

E adesso che sai quanti sono i colori,

quando smette la pioggia tu guarda fuori





e passeggiando col cuore sul ponte iridato

esprimi il desiderio che hai sempre sognato.      


                                                    
                                                        




Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

Immagini GifAnimate.com


domenica 15 novembre 2020

La leggenda delle sette farfalle







 

Tanto, tanto tempo fa, in una radura verde e rigogliosa, nei cui pressi scorreva il fiume Oniroco, vivevano felici sette belle farfalle.

Queste meravigliose creature alate erano chiamate farfalle ballerine, perché passavano la maggior parte del tempo a danzare sui petali dei fiori, prima di aspirane i profumi e spargerne il polline qua e là.

Le ali delle sette farfalle, ognuna di un colore diverso, erano arancioni, blu, rosse, verdi, gialle, violetto e indaco.

                                     

Accadde che un giorno, mentre danzavano allegramente su un prato, la farfalla con le ali gialle, inciampando in un ramo aguzzo, si ferì gravemente e iniziò a stare tanto male da preoccupare seriamente le compagne.

La poverina soffriva molto e le altre, non sapendo come aiutarla, si disperavano nel timore di vederla morire.

Quando ormai tutto sembrava perduto, all'improvviso nella radura si levò una voce stentorea, che spaventò tanto le farfalline, da indurle a stringersi le une alle altre.

“Cosa sareste disposte a fare per salvare la vostra amica?” domandò l’invisibile sconosciuto.                                   

Le farfalline, seppure impaurite, si consultarono con un'occhiata e poi, risposero decise: “Tutto! Basta non vederla più soffrire e che torni a essere bella e vispa come prima.”

                                         


Vi fu un attimo di silenzio, poi la voce domandò ancora: “Davvero sareste disposte a fare qualsiasi sacrificio vi verrebbe richiesto?”

“Sì! Siamo sicure!” risposero ancora le farfalle all'unisono.

In quel momento il cielo divenne scuro e un lampo attraversò la radura seguito da un tuono rimbombante.

La radura, il fiume e le farfalle svanirono in un globo di luce accecante.

Poco dopo, il tempo si rasserenò e il sole tornò a illuminare il mondo.                                            

                                       

Le creature che vivevano con le farfalle in quel luogo magico, guardando il cielo si accorsero dell'apparizione di un nuovo, strabiliante fenomeno, che lasciò tutti quanti a bocca aperta per lo stupore. 

Nel cielo si protendeva un arco meraviglioso dai sette colori iridescenti e un po’ tremolanti, come se danzassero.

Un arcobaleno dagli  stessi colori delle farfalle ballerine.


                                  



Leggenda trovata sul web ed elaborata fantasiosamente dall'autrice del blog

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mercoledì 11 novembre 2020

La leggenda del girasole

 


Un giorno, in un prato immenso e colmo di bellissimi fiori primaverili, da un seme abbandonato nel terreno, nacque un fiorellino dall’aspetto esile e un po’ sofferente. Tra lo splendore di tante margherite, primule e violette quel poverino, immerso nella verde erbetta, appariva ancora più insignificante, tanto da essere ignorato persino da tutti gli insetti impollinatori, come api e farfalle.                 

Il fiore, a cui nessuno aveva ancora dato un nome, rimaneva tutto il giorno senza alcuna compagnia, considerato che anche il vento lo ignorava e lui passava il suo tempo a contemplare la natura intorno e deprimendo sempre di più.                

Per carpire qualche raggio di sole, che gli donasse un po’ di calore in più, l’esile fiorellino si protendeva verso il cielo e un giorno il sole lo notò e si impietosì talmente da indurlo a raccontargli la sua storia.

L'altro gli narrò che quando era ancora un seme aveva vagato a lungo e solo arrivando su quel bel prato aveva deciso di fermarsi a riposare e in seguito a germogliare lì.

Il sole, considerato l'aspetto non proprio gradevole, pensò che non era stata una buona idea quella del fiore e decise di aiutarlo donandogli un enorme cuore di bronzo e vellutati petali dorati.

                                               

“Così assomiglierai un poco anche a me!” gli disse ammiccando. “E visto che segui sempre la mia luce, ti chiamerai Girasole.”  Il sole girò vorticosamente pronunciando la formula magica e quando l'incantesimo terminò, dello sparuto fiorellino, solitario e malinconico, non c’era più traccia. Al suo posto era comparso il fiore più alto e splendente del prato e anche il primo a essere notato da api, libellule e farfalle.

                                     

                                                                                          



Leggenda trovata sul web ed elaborata fantasiosamente dall'autrice 

immagini GifAnimate.com

domenica 8 novembre 2020

Al Luna Park

 

Al Luna Park c'è un castello incantato,

ma se t’impressioni, perché ci sei andato?

Nel buio assoluto e con un urlo sinistro,

all'improvviso è comparso anche un mostro.

Scheletri, streghe e persino un fantasma,

ma non mi invitare, che non mi entusiasma,

e nemmeno verrei su quell’Otto volante

e la ruota là in alto assai impressionante!


A quel  baracchino del tiro a segno

non ti vantare ma tieni un contegno

e se qualche compagna per caso incontri,

invitala pure sugli autoscontri.

Al parco giochi c'è un gran movimento,

fra giostre e attrazioni e un labirinto

e se trovi l'uscita tra vetro e cristallo,

in premio un krapfen ch’è sempre uno sballo.

Nella confusione non essere sbadato

cercate il venditore dello zucchero filato

e alla fine d'una giornata gaia e sincera

sorvolerete la città su quella mongolfiera.




Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

Immagini GifAnimate.com

mercoledì 4 novembre 2020

Cavalieri e dame

 


In quel gran castello colmo di lacchè

mancava un paggio, la regina e il re.

Che fine avranno fatto cavalli e cavalieri?

Si sono forse smarriti con i loro scudieri?


 


E le cortigiane, le damigelle e dame

sono a tesser fili, ricami e trame.

In mezzo al prato un clamore dimostra

ch’è pronta una sfida con torneo e giostra.


 


Bardati i destrieri e i paladini in armatura,

con lancia in resta si sfideranno senza paura,

poi con orgoglio, cipiglio e baldanza

d'una dama sfoggeranno il velo e l’organza.


 


Mugghieranno i corni e squilleranno trombe

si leverà in cielo volo di candide colombe,

così tra padiglioni e stendardi al vento

galopperanno paladini con cuore in fermento.   

 

                               

Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

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La leggenda di re Carnevale

  C’era una volta un regno governato da un sovrano chiamato Carnevale dall’indole scherzosa, altruista e molto generosa. Difatti, ogni sud...