English French German Spain Italian Dutch Russian Portuguese Japanese Korean Arabic Chinese Simplified
Quiero esto en mi Blog!

mercoledì 29 luglio 2020

Oh che bel castello


 


Metti la sabbia in un secchiello,

 paletta e rastrello puoi fare un castello,

pensa e ripensa in riva al mare

 a quanto grande lo puoi realizzare. 

 


Invita i tuoi amici a farlo con te

e sarà il castello più bello che c'è,

con tante torri, finestre e un sagrato,

un ponte che si alza e torrione merlato.


 

Ma se il vento rinforza e ingrossa l'onda,

attenti al mare che avanza e che inonda,

che sovrasta e distrugge pure il castello

che della spiaggia era forse il più bello.

                                                                                     


Se dovesse accadere, non disperare,

c'è tanta sabbia ancor da plasmare

e con molta pazienza, sassi e conchiglia

ecco un altro castello da far meraviglia!

                      




Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere


venerdì 24 luglio 2020

Favola o non favola?

                          

Se vi dico che da ragazzina sono stata rapita da un Fauno voi non ci credete, vero?

Ebbene, di seguito vi racconto com'è andata e poi starà a voi giudicare se si tratta di realtà o di pura fantasia.

Non so quantificare il tempo in cui la mitica creatura mi trattenne nel regno silvestre, luogo che, evidentemente, considerava di sua proprietà. Forse furono poche ore o forse solo una manciata di minuti, ma quel tempo indefinibile è rimasto impresso nella mia memoria a volte come un bel sogno, altre come un incubo.

A quei tempi avrò avuto una decina d'anni o poco più ed ero molto graziosa. Con Lulù, la maggiore delle mie sorelle, mi recavo spesso nel nostro bosco preferito alla ricerca di funghi, di cui lei è tuttora ghiotta.

Non so proprio come accadde, ma a un certo punto ci perdemmo di vista e io mi ritrovai da sola in una parte del bosco totalmente sconosciuta.

In quel momento non mi resi conto dei pericoli che poteva correre una ragazzina sperduta nel folto, anche perché la mia attenzione venne subito catturata dall'atmosfera idilliaca che mi circondava.

Mi ritrovai in una radura dove gorgogliava l'acqua cristallina di una sorgente che, formando un ruscelletto si tuffava a valle. Intorno alla polla risuonavano i cinguettii e i vari richiami di uccellini del tutto invisibili tra i rami. Ma, il massimo della meraviglia fu lo scorgere di uno sciame di farfalle che mi circondarono, volteggiando intorno a me. Sorpresa e felice iniziai a danzare con loro cercando di accarezzare tutte quelle ali colorate.


A un certo punto però avvertii strani bisbigli e dei fruscii e mi fermai. Mi parve di sentire anche delle risatine soffocate e sussultai: “Le fate! “mormorai estasiata, ma subito dopo sentii sulla pelle uno sguardo truce e attento.

Il sangue mi si gelò nelle vene! Nascosto nel folto c 'era qualcosa di malvagio che mi stava osservando.

La paura mi mozzò il respiro in gola così che non potei urlare e nemmeno feci in tempo a fuggire. Una morsa ferrea mi teneva bloccata per le braccia.


Terrorizzata, mi volsi lentamente e notai subito le orecchie a punta, le corna sulla fronte e la lunga barbetta in un viso scavato, in cui spiccavano due occhi immensi e verdi come acque di lago o come il verde delle fronde. Le gambe ricoperte di pelo e gli zoccoli caprini li notai solo dopo.

La creatura mi scrutava con aria sorpresa: “Da dove vieni bella fanciulla? Non ti ho mai vista da queste parti! Sei forse la nuova ninfa della fonte?”

La sua voce era cavernosa e mi metteva i brividi, la sua forza impressionante. Iniziai a tremare come una foglia e balbettai una risposta:

“No ... no, signore! Io… mi chiamo Vi...vì!”

Lui sorrise. Per la verità un sorriso un po’ sghembo: “Sei tanto carina e leggiadra! Danzi così bene, che devi essere per forza una ninfa!” Poi aggiunse, indicando con un flauto un punto tra gli alberi: “Dai, unisciti a noi! Vedrai che ti divertirai.”

In quel momento si udirono dei nuovi fruscii e altre risatine ma, nonostante aguzzassi lo sguardo, intravvidi soltanto lo svolazzare d’impalpabili vesti colorate.

“Le fate!” esclamai ancora estasiata e lui: “Le fate? No, no! Sono le tue sorelline, le ninfe!”

Sorelline? In quel momento mi ricordai di Lù e immaginai  quanto fosse disperata non trovandomi.  Cercai di liberarmi dalla stretta e fu allora che sentii il richiamo accorato di mia sorella: “Vivì! Dove sei?”

Anche quella creatura sentì la voce e rinforzò la presa su di me: “E quell'umana chi è? Da dove viene? “

Ormai in preda al terrore iniziai a piangere: “Mia sorella! Mi sta cercando! Lasciami!”

Lui mi scrutò allibito: “Tua sorella? Allora non sei una ninfa? Cosa ci fai nel mio regno? Vattene e non farti più vedere se non vuoi che ti mangi viva!” minacciò, con un tono terrificante ma lasciandomi libera.

Non me lo feci ripetere e scappai a gambe levate da quella radura, più veloce di una gazzella.

La mia corsa terminò nelle braccia di mia sorella e lì, al sicuro, singhiozzai come una disperata per alcuni minuti.

Solo quando mi calmai le raccontai quanto mi era accaduto, ma lei non mi credette anzi, mi sgridò per essermi allontanata e per aver inventato quella storia.

E voi, mi credete?

                                             













Immagini Pinterest

sabato 18 luglio 2020

Filastrocca delle vacanze al mare





Il profumo d'estate m'induce a sognare
le prossime vacanze in riva al mare,
laddove le acque son limpide e turchesi
e il vento gonfia l’onde tenendole sospese.



Gaio e tranquillo è il mio passeggiare
gustando un buon gelato sul lungomare,
seguire in cielo il volo d'un gabbiano
che stride, che plana e poi vola lontano.



Candida schiuma come un velo di sposa
sulla battigia sciaguatta briosa
e quando poi l'onda pian piano ritira
ne avanza un'altra che gonfia e rigira.



Brilla la rena che par di diamante
bagnata dall'acqua assai spumeggiante
e tra i ciottoli e i rotondi fondi di bottiglia
lì sulla riva è rimasta una conchiglia.


                                                                                


Filastrocca pubblicata su Sfogliandopoesia.com
Immagini Graphic.com 
GifAnimate.com

venerdì 10 luglio 2020

È sempre la mamma




Apro gli occhi e guardo intorno
c'è la mamma a darmi il buongiorno,
scruto attento e all'improvviso
mi accarezza con un sorriso.

Dopo essermi lavato,
ben vestito e pettinato,
con molta cura e attenzione
mi ha preparato la colazione.



Mamma in auto si destreggia
svolta e schiva come una scheggia,
e mentre mi accompagna a scuola
con me canta a squarciagola.



È sempre lei che tutta sola
è in mia attesa al doposcuola
e non è che mi sorprenda
mi porta al parco e mi da merenda.



Quando è sera, anche se stanca
con me scherza allegra e franca,
un suo sospiro avverto appena
mentre lei prepara cena.



Caldo e intimo è quel tetto
quando è l'ora di andare a letto
ed è ancor lei a starmi vicino
con la buonanotte e un bel bacino.

mercoledì 8 luglio 2020

Oh…come dondola





Oh…come dondola
la barca alla fonda
e la cresta dell’onda
di schiuma la inonda.


Inchina la prua
alla vela che lascia
di spuma candida
si allarga la scia.


Spira quel vento
e sembra contento
e sulle tolde
gonfia le rande.

                                                                                    

Laggiù nel fondale
guizza lo sciame
risalta il mare
di pinne e squame.



Sull'acqua splende
quel nastro d’argento
sciogli le vele
e vola nel vento.


Oh, come dondola
in quella laguna
dove specchian le stelle
e il sole e la luna.



Filastrocca pubblicata sul web. 
immagini gifanimate.com

sabato 4 luglio 2020

Filastrocca che porta lontano




Conosco un monello che ancora non sa
quando sarà grande che mai farà,
una volta afferma che vuol fare il dottore,
ma la volta dopo diventa un esploratore.



Mi sgrana gli occhi apparendo  confuso,
si gratta il naso e mi fa’ un sorriso,
 comprendo bene  la sua  indecisione,
perché forse ha la testa  in quel pallone

che vola tanto in alto, portando lontano
i sogni fanciulli che, a mano a mano,
acchiappano miriade di stelle  lassù
riflettendo la luce su quel che piace di più!






Filastrocca pubblicata su sito...
Gif Glitter Graphics

giovedì 2 luglio 2020

Il cagnetto e il capriolo


 




Tutta intenta passeggiavo per il bosco

in cerca di quiete, di funghi e fresco

e accanto il mio cagnetto scodinzolava,

perché felice in ogni angolo annusava.

 


Cacciare gatti tutto intorno è sua passione,

ma lì nel bosco, se gli capita l’occasione,

si accontenta di scoiattoli, ghiri e marmotte

che lì da noi, si trovano a frotte.

 


Ma quel giorno annusando qua e là

scovò un cerbiatto nascosto con abilità

e rintuzzandolo con la sua solita irruenza

lo costrinse a saltellar come in una danza.

 

Mamma capriolo, che stava nei pressi attenta,

di quell'attacco non sembrò affatto contenta

e furibonda si lanciò con sguardo pazzo

costringendo l’aggressore a una fuga a razzo.

 

Il cagnetto che tanta baldanza dimostrava

da cacciatore a preda si trasformava,

il mio birbante ha ricevuto una lezione dura

e da allora ha più rispetto per ogni creatura.






Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere
immagini GifGraphics

La leggenda di re Carnevale

  C’era una volta un regno governato da un sovrano chiamato Carnevale dall’indole scherzosa, altruista e molto generosa. Difatti, ogni sud...