C’era una
volta un regno governato da un sovrano chiamato Carnevale dall’indole scherzosa,
altruista e molto generosa. Difatti, ogni suddito aveva libero accesso alla fornitissima
dispensa e alla cucina del palazzo reale e poteva approfittare dell’abbondanza
di cibo e delle tante leccornie che i cuochi preparavano per tutta la corte.
Tra le
innumerevoli persone che entravano a palazzo vi erano quelli che dimostravano
affetto, simpatia e riconoscenza al loro generoso sovrano ma, purtroppo, ve ne
erano alcuni che approfittavano della sua bontà fino ad arrivare a rubare
portando via oltre il necessario dalla dispensa reale.
Quando il
re se ne accorse, deluso e amareggiato da tanta ingratitudine, si ritirò nelle
sue stanze e non volle più uscire. Iniziò a cibarsi in modo insano e smisurato,
tanto, che il suo girovita gonfiò come un pallone e alla fine, il re si ammalò.
Durante
la sua lunga degenza si ricordò della sorella minore chiamata Quaresima e la
convocò con urgenza.
Quaresima
accorse al capezzale del fratello e accettò di sostituirlo alla guida del regno
pretendendo in cambio la successione al trono.
Non
essendo in grado di governare re Carnevale acconsentì all’assurda richiesta, ma
pose lui stesso una condizione riservandosi tre giorni di governo goliardico e
gioioso.
Quaresima
dovette cedere e, da allora, festeggiamo gli ultimi giorni di Carnevale con
abbondanza di cibi, dolciumi e tanta allegria scandita da lunghe sfilate di
maschere su carri allegorici, canti, danze, coriandoli e stelle filanti.
Immagini e leggenda dal web rielaborata da Vivì