C’era una volta, in un paese lontano, un castello stregato abbandonato dagli esseri umani e abitato da un fantasma soprannominato Puzzapazza. Gli abitanti del villaggio cercavano di stare alla larga dal castello poiché nei dintorni aleggiava sempre un
odore rivoltante.
Puzzapazza, che possedeva un’indole buona, gentile e socievole, si aggirava nelle stanze del castello disperato, perché non capiva proprio il motivo per cui le persone evitavano di avvicinarsi e perché, fino a quel momento, lo avevano boicottato.
Puzzapazza non aveva mai spaventato
nessuno e allora si domandava ogni giorno perché la gente lo evitava a quel modo. Lui aveva solo voglia
di socializzare, avere tanti amici con cui parlare, giocare e passare il tempo.
Il poverino finì per essere depresso e passava notti e giorni piangendo, gemendo e ululando
come un lupo farebbe alla luna.
Accadde
che una sera fredda e piovosa di autunno, un ignaro viandante decise di bussare
alle porte del castello per passare la notte al riparo e Puzzapazza, non
credendo alle sue orecchie, corse a spalancare il portone e a dare un caloroso benvenuto allo sconosciuto.
Il
visitatore stanco, infreddolito e affamato, decise di non dare peso al fatto di
avere a che fare con un fantasma e ne accettò il cortese invito ad accomodarsi
nel salotto ma, mentre si sedeva, al fantasma scappò un sonoro e rivoltante PRRRTT.
Mamma mia! Che puzza! L’occasionale ospite s'indignò, ma quasi perse i sensi per l’odore che
gli giunse al naso. Puzzapazza, che lo vide in grande difficoltà, accorse per soccorrerlo ma, mentre lo faceva, gliene scappò un’altra: PRRRTT.
Il povero uomo, ormai sopraffatto dal disgusto, cercò di allontanarsi ma Puzzapazza, che mortificato dalla vergogna voleva solo scusarsi, iniziò a
inseguirlo per tutte le stanze ma, purtroppo, per l’agitazione continuò a fare
PRRRTT a ripetizione.
Avvilito
e disgustato il viandante se ne andò dal castello e Puzzapazza rimase di nuovo
da solo.
Soltanto
quando fu abbastanza lontano l’uomo ricordò la cortesia e la simpatia che gli
aveva dimostrato il fantasma e ricordò anche quanto lo aveva inseguito per
chiedere scusa. Allora decise di tornare, ma solo dopo aver indossato una
maschera antigas.
Quando il
viandante bussò di nuovo alla porta del castello, Puzzapazza non credette ai
suoi occhi. Mai nessuno era entrato o era tornato da quando lui abitava lì e, felice e incredulo, fece accomodare l’uomo così deciso ad aiutarlo a risolvere quel suo grave problema.
Il
viandante scoprì presto che Puzzapazza seguiva una dieta a base di soli fagioli
stregati donatogli da un altro fantasma
geloso e vendicativo, per cui, non era colpa sua se gli scappavano
continuamente puzze, puzzette e puzzone.
L’uomo
suggerì a Puzzapazza una dieta varia ed equilibrata e, ben presto, quel
rivoltante e disgustoso difetto, che tanto malessere recava, si attenuò fino a svanire.
In
seguito, l’uomo organizzò una festa al castello e con le buone maniere convinse
gli abitanti a partecipare e a fare amicizia con Puzzapazza.
Il castello
si riempì di gente allegra e disponibile e Puzzapazza si trasformò in un
fantasma felice.