Centinaia o forse migliaia di anni fa le stelle erano più belle e brillavano molto più intensamente rispetto ai tempi moderni. Le stelle più piccole erano anche molto vanitose e avevano la pretesa di specchiarsi nel mare per potersi ammirare in tutta la loro bellezza e nella luce che emanavano. Così ogni sera si affacciavano sulla terra protendendosi imprudentemente sulle onde e senza badare agli avvertimenti delle stelle più anziane. Il gioco delle stelline era pericoloso ed estenuante perché protratto, a volte, sino al sorgere dell'alba, ma che si rivelava molto, molto soddisfacente per la loro vanità.
Accadde che una notte il mare in burrasca gonfiò le sue onde fino a schiaffeggiare il cielo colmo di nuvoloni neri e una delle stelline più ardimentose, ormai stremata per la fatica, perse l'equilibrio e precipitò tra i giganteschi cavalloni. Le altre stelline accorsero in suo aiuto ma vennero catturate dalle creste candide dei marosi e trascinate negli abissi marini.
Quanti pianti e quante urla disperate si propagarono nel silenzio del fondale! Decine di pesci, di molluschi e di crostacei accorsero alle disperate richieste di soccorso, ma nessuno di loro fu in grado di aiutare le stelline a risalire. Però, quelle urla e quelle lacrime impietosirono il sovrano del mare, che trasformò le malcapitate stelline in stelle marine. Le stesse stelle che a volte troviamo sulla battigia delle nostre spiagge, ma solo quelle che sono riuscite a sfuggire alla corrente e che non riescono a risalire per riprendere a splendere in cielo.
Leggenda del web rielaborata da Vivì
E' un gran piacere rileggerti, con questa deliziosa fiaba.
RispondiEliminaUn forte abbraccio cara Vivì