Un’antica leggenda calabrese narra che una
volta la vite era una pianta dal bel fogliame verde e rigoglioso, che però non offriva
frutti.
Accadde che un giorno un anziano contadino, stanco
e demoralizzato per quell’unica pianta del suo podere che rimaneva del tutto improduttiva
preoccupato che facesse troppo ombra alle altre piante impedendone la crescita decise
di tagliarla.
Seppure a malincuore agì con estrema decisione
e della bella vite rimasero solo pochi rami del tutto spogli.
Ridotta in quelle condizioni la povera pianta si
disperò e iniziò a piangere lacrime amare. Cosa aveva mai fatto di male e che
motivo aveva ancora di vivere, ridotta così a un tronco secco senza tralci e
senza foglie?
Un piccolo usignolo, che ogni sera al tramonto
si posava per cercare riparo tra i rami della vite percepì tutta la
disperazione e la malinconia della sua amica pianta e ne condivise la
sofferenza.
«Non piangere più! – disse, tentando di
consolarla – Io canterò per te e tutti sapranno quello che ti è successo!»
Per dieci sere di seguito continuò a cantare
espandendo nell’aria le note soavi della sua ugola d’oro e il suo canto melodioso
arrivò fino in cielo.
Le stelle quella sera si affacciarono sulla
Terra e ascoltarono commosse la storia cantata così dolcemente dal piccolo
volatile canterino e piansero inondando di lacrime la povera pianta.
La vite avvertì lunghi fremiti in tutte le sue fibre e si sentì piacevolmente rinvigorire. L’uccellino rimase con la pianta e il mattino dopo, al sorgere del sole, divenne testimone di un prodigio: sui rami spogli della vite iniziarono a spuntare delle gemme, che lentamente si schiusero, formando nuovi germogli. In poco tempo quei germogli generarono nuovi pampini e verdi viticci, che avvolsero con tenerezza le zampette dell’usignolo in segno di affetto e gratitudine.
Tutte le lacrime versate dalle stelle diedero
origine a chicchi succosi dell’uva, che il sole baciò, indorandoli e
maturandoli.
La leggenda narra che così nacque l’uva, il frutto che possiede l’energia delle stelle, la dolcezza del canto dell’usignolo e la stessa luce delle sere d’estate.
Ricerca effettuata sul web e rielaborata dall'autrice del blog.
Immagini dal web
Un bellissimo racconto, che mette in rilievo quanto la natura abbia sempre il potere di rigenerarsi...
RispondiEliminaSempre bello leggerti, cara Vivì, un forte abbraccio,silvia
Una leggenda molto bella! Amo l'uva. Nella nostra regione l'uva non cresce. Ma in Russia ci sono posti dove le persone coltivano l'uva.
RispondiEliminaLendas são lendas. Mas têm sempre algo de verdade. Gostei de ler a lenda da videira
RispondiElimina.
Feliz fim-de-semana … abraço.
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Pensamentos e Devaneios Poéticos
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A me piace un buon bicchiere di vino. Ora so chi ringraziare.
RispondiEliminaCiao Vivì.
Che bella leggenda, non la conoscevo. La pianta della vite è prodigiosa, d'inverno, mostra trochi secchi privi di segni di vita, fa tristezza vederla, eppure basta che arrivi la primavera perché l'energia tenuta a riposo rigeneri tutto.
RispondiEliminaBuon fine settimana, un saluto a te, Stefania
"Seppure a malincuore agì con estrema decisione..."
RispondiEliminami ricorda quando nei film western il protagonista si ritrova costretto ad ammazzare il proprio cavallo, perché si è rotto una zampa e non può continuare a cavalcare... 😥😥
Una bellissima leggenda per un frutto che sa di autunno, che sa di casa, di allegria. Ciao Vivì e buon pomeriggio.
RispondiEliminasinforosa
Che bello leggere queste antiche storie che si tramandano di generazione in generazione. La vite è una pianta meravigliosa con i suoi grappoli d'uva. Ci offre un frutto delizioso da cui produciamo una delle bevande più buone. Buona giornata, cara.
RispondiEliminaMa che bello questo racconto da te rielaborato.
RispondiEliminaÈ l'unione di tutte le creature della terra a compiere tali prodigi; l'amore che rinforza e rigenera.
Un racconto adatto ai tempi odierni che vivono giorni di vendemmia.
Ciao e buon fine settimana cara Vivì.
Bellissima leggenda narrata con calore e sentimento come sempre sai fare tu.
RispondiEliminaUn abbraccio affettuoso
Bellissimo racconto che, riporta il risorgere della vite per il canto dell'usignolo e il pianto delle stelle, coadiuvati dai riflessi della luce. Molto apprezzata come tutte le tue favole, sempre bravissima, un caro abbraccio, Grazia.
RispondiEliminaUna bellissima leggenda che custodisce un messaggio molto forte e profondo. Con l'impegno, il lavoro e il supporto di tutti si possono creare cose speciali, cose magnifiche, delle vere richezze. Per secoli l'uva veniva considerata appannaggio di ricchezze, di fortune di gente con soldi ed è bello scoprire una leggenda che narra un'aspetto altruista e generoso.
RispondiEliminaE' come ritornar indietro nel tempo , complimenti per l'aver postato questa bellissima leggenda della vite.
RispondiEliminaUn caro saluto ed un buon fine settimana cara Vivì.
Rosy 🌺
Una bella leggenda.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Ciao Vivi.
RispondiEliminaLa storia della pianta e il canto dell'uccello che non smetteva mai di piangere era bellissima. E ruseñor... ho adorato i tuoi versi. Sono divini e belli.
Un abbraccio e buona domenica.
Bella leyenda, te mando un beso
RispondiEliminaUna storia dolce, dove l'Universo si attiva per lenire la sofferenza di una piccola creatura come quella vite. E lei ringrazia offrendo i suoi frutti. 😀
RispondiEliminama sai che non la conoscevo questa leggenda, è molto bella. Buona domenica
RispondiEliminaMuy bonita. Un beso.
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