C'era una volta una nuvola molto, molto
nera perché molto, molto arrabbiata. Il vento l'aveva spostata con decisione
tutto il giorno e lei, stanca di essere sbattuta qua e là e poi sfilacciata e
poi ancora ricomposta in modo diverso, ormai livida di rabbia e frustrazione
riversò tutte le sue lacrime sul pianeta Terra.
La pioggia, che cadde con tanta violenza
piegò i fiori, l'erba e persino le verdi chiome degli alberi. Alcuni fiorellini
ancora in boccio, teneri e delicati patirono tanto fino a spezzarsi e la nuvola,
che dall'alto osservava soddisfatta il suo operato, finalmente si calmò.
Il vento ripassò in quel momento e,
considerato il disastro combinato dalla nuvola, non la degnò di uno sguardo e
proseguì, spostando e allineando le altre nuvole per fare spazio al sole.
Nuvola nera, diventata ormai grigia, si
domandò come mai il vento avesse ignorata proprio lei, mentre perdeva tempo a comporre e
scomporre tutte le sue compagne, che nel cambiare forma e dimensione sembravano
divertirsi come matte.
Il tempo stava tornando sereno e, in un
punto molto alto del cielo, si era formato un bellissimo arcobaleno. Nuvola grigia,
indispettita dal trattamento del vento si espanse tanto da arrivare a coprire
il ponte iridato e annullare gli sprazzi di azzurro che si stavano formando.
In cielo la luna e il sole osservavano con
attenzione; l'astro d'argento in attesa che arrivasse il suo turno per
accendersi e splendere tra le stelle, l'astro dorato emanando benefici raggi sul
terreno sottostante.
«Guarda cos'hai combinato!» la
rimproverò il sole, mentre carezzava con raggi delicati l'erbetta piegata e i
fiorellini rovinati, con la speranza di farli riprendere. «Non solo hai
nascosto al mondo quel bellissimo arcobaleno, ma hai anche rovinato tanti nuovi
germogli di vita.»
«Pensa ai fatti tuoi e al male che puoi
fare tu con i tuoi raggi ardenti! A furia di ardere fai bruciare e seccare
tutto quello che tocchi, mentre io porto in dono l'acqua che è principio di
vita!» rispose la bisbetica nuvola.
«Sarà di certo così! - borbottò il sole -
e allora perché oggi ti sei dimenticata di farlo?»
La nuvola guardo giù e si rese conto che
il sole non aveva tutti i torti. La collera le aveva impedito di ragionare e di bagnare la
terra con la dovuta accortezza, così che l'acqua che lei aveva riversato con
tanta violenza aveva quasi rovinato i prati, i fiori e le fronde.
Ancora un po’ arrabbiata e del tutto
incapace di riconoscere i suoi errori, la nuvola non rispose e volse le spalle al
sole.
«Con te è inutile perdere altro tempo! -borbottò il sole- Continui
a comportarti male e questo mi dispiace, ma non posso farci niente. Ora
cercherò di riparare i danni che hai fatto tu!»
«Vuoi che ci pensi io a punirla? - sibilò
il vento rinforzando il suo soffio in modo minaccioso - Posso strapazzarla brutalmente
ripagandola con la stessa moneta. Forse così capirà che non bisogna fare i prepotenti
con nessuno e in special modo con i più deboli.»
«No! - rispose il sole - Useresti i suoi stessi metodi e le brutte maniere non insegnano mai niente a nessuno. Lasciamola da sola a riflettere.»
I due se ne andarono e la nuvola rimase
sola a osservare i giochi delle compagne e il lavoro del sole. Solo la luna
rimase poco distante a scrutarla e la nuvola se ne risentì: «Che hai da
guardare?»
La serafica luna tacque, limitandosi a scrutarla.
Passata la rabbia la nuvola tentò alcune
volte di partecipare ai giochi delle compagne ma, le altre, temendo i suoi
scatti d'ira, la evitavano, scansandola.
Nuvola grigia, si ritrovò completamente
sola e si senti rifiutata e abbandonata da tutti.
In un moto di compassione il sole tornò:
«Non sono gli altri a tenerti a distanza ma tutti ti temono e ti evitano per il
tuo pessimo carattere. Ma, forse, sei
ancora in tempo a dimostrare che, in fin dei conti, non sei così terribile come
vuoi apparire. Domanda scusa al mondo e certo otterrai perdono e comprensione.»
Nuvola grigia capì di aver sbagliato e
domandò perdono all'erba, ai fiori, agli alberi e persino alla luna e al vento,
che la accolse nel suo abbraccio e la condusse dolcemente dalle compagne.
La buona volontà e la sua nuova indole
le fecero perdere i colori tristi che aveva assunto quando era arrabbiata e la
trasformarono in una candida e soffice nuvola molto socievole.
Favola pubblicata sul sito Scrivere
Immagini GifAnimate.com
Piacevolissimo, e gradito brano, che ho apprezzato tantissimo.
RispondiEliminaBuona giornata cara Vivì,silvia
Lode alle nuvole socievoli.
RispondiEliminaCiao Vivì.
Favoletta breve ma deliziosa. Da leggere ai bimbi e specialmente ai più monelli come esempio e come insegnamento. Grazie Vivì.
RispondiEliminaUn raccontino delizioso,brava Vivì.
RispondiEliminaUna favola breve ma tenerissima, ma con un grande significato. Brava Vivì, un caro saluto. Sempre bello leggere le tue favole e i tuoi racconti fantastici.
RispondiEliminaMolto bello questo racconto, adatto ai piccoli e ai grandi. Quante volte anche noi con la nostra rabbia facciamo soffrire chi ci sta accanto. Complimenti Vivì. Buona continuazione di giornata.
RispondiEliminasinforosa
Un bello cuento de fabula en que muchos de nosotros deberíamos mirarnos y aprender. Un buen ejemplo para leer a los niños.
RispondiEliminaUn abrazo y buen resto de semana.
Es un cuento muy lindo. Te felicito por tu gran inspiración.
RispondiEliminaUn abrazo.
Muy bonito, ma ha gustado. Besos.
RispondiEliminaPreciosa fábula!
RispondiEliminaMe ha encantado.