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lunedì 27 marzo 2023
La storia del leprotto di Pasqua di Rudolf Steiner
C’erano una volta un papà e una mamma leprotto che avevano sette piccoli
leprottini e non sapevano davvero chi tra i figli potesse diventare il leprotto
di Pasqua. Allora la mamma sistemò sette uova colorate in un cestino e il papà
radunò i figlioli poi, disse al primo: «Scegline uno e
portalo nel giardino della Grande Casa dove abitano tanti bambini.»
Il leprotto scelse l’uovo d’oro e corse nel bosco attraversò un ruscello, quindi,
uscì dal bosco correndo per un prato e giungendo ai confini della casa, ma lì
trovo il grande cancello chiuso e dovette saltare. Quel salto fu così alto, che
l’uovo cadde e si ruppe in mille pezzi. Quello non era certo il vero leprotto
di Pasqua.
Poi toccò al secondo che prese l’uovo d’argento e corse nel bosco attraversò
il ruscello. Correndo per il prato venne avvistato dalla gazza ladra che gli
gridò: «Dammi a me l’uovo! Dammelo a me e ti regalerò una moneta d’argento!» Ma
prima che il leprotto se ne accorgesse la gazza gli aveva già rubato l’uovo
portandolo nel suo nido.
Nemmeno il secondo leprotto poteva essere quello di Pasqua.
Ora toccava al terzo, che prese l’uovo di cioccolato e corse nel bosco
attraversò il ruscello e incontrò uno scoiattolo, che scendeva saltellando da
un abete. Quando vide l’uovo lo scoiattolo strabuzzò gli occhi e domandò: «Ma è buono quell’uovo?»
«Non lo so!» rispose il
leprotto «Io lo devo portare ai bambini che abitano nella Grande
Casa!»
«Lasciamelo provare!» lo pregò lo
scoiattolo ed entrambi iniziarono a leccare il cioccolato, finché non rimase più
nulla.
Quando il leprottino tornò a casa mamma leprotto lo tirò affettuosamente
per la barbetta ancora sporca di cioccolato e gli disse: «Nemmeno tu sei il leprotto di Pasqua.»
Ora toccava al quarto che prese l’uovo
chiazzato e corse nel bosco e arrivò al ruscello salendo su un ramo per
guardare il suo riflesso nell’acqua. Purtroppo, l’uovo gli sfuggì di mano cadde
e si ruppe. Nemmeno lui poteva essere il leprotto di Pasqua.
Così toccò al quinto che prese l’uovo
giallo ma non arrivò mai al ruscello perché prima incontrò la volpe che gli disse:
«Su, vieni nella mia tana che mostriamo ai miei volpacchiotti questo bell’uovo!»
Il leprotto accettò l’invito ma i piccoli della volpe iniziarono a giocare con
l’uovo fino a che si ruppe. Il leprotto tornò a casa con le orecchie basse e
nemmeno lui era quello di Pasqua.
Il sesto scelse l’uovo rosso e corse nel
bosco dove incontrò un altro leprotto e, posato l’uovo sul terreno iniziò ad
azzuffarsi e a darsi violente zampate, fino a che lo sfidante si convinse fosse
meglio andarsene. Quando il leprotto cercò il suo uovo rosso lo trovò, purtroppo,
ridotto in mille pezzi. Anche lui non poteva essere il vero leprotto di Pasqua.
Alla fine, toccò al più piccolo della
famiglia che scelse l’uovo blu e corse nel bosco. Per la via incontrò un altro
leprotto ma lo lasciò passare, quindi, incontrò la volpe ma lui continuò la sua
corsa e arrivò al ruscello e con alcuni salti lo attraversò passando sul tronco
dell’albero. Incontrò lo scoiattolo, ma ignorò anche lui proseguendo fino al
prato. Quando la gazza ladra strillò gli rispose: «Non mi posso fermare! Non mi
posso fermare!» e corse ancora fino al cancello della Grande Casa trovandolo
chiuso. Allora lo saltò con un balzo e depose l’uovo nel nido di frasche e
fiori preparato dai bimbi.
Poco dopo i bambini uscirono di corsa
cercando in tutti gli angoli del giardino e, trovando l’uovo, corsero felici da
mamma e papà.
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Bella storia. Agire con semplicità e non dare ascolto alle parole di chi vuol farti sbagliare.
RispondiEliminaChe carina! La leggerò senz'altro ai miei bambini. Grazie Vivi.
RispondiEliminaQuesta è una bellissima storia sul coniglietto pasquale.
RispondiEliminaUna favola molto carina !!! E la morale è importante, mai mollare, mai dubitare ma impegnarsi al massimo e il successo arriverà !!! Saluti.
RispondiElimina....una fiaba deliziosa, molto vicina ai giorni che stiamo per vivere...Un abbraccio, cara Vivì, silvia
RispondiEliminaGrazie per questa favola molto significativa del famoso teosofo e Buona Pasqua 😀
RispondiEliminaMolto bella la favola del leprotto di Pasqua.
RispondiEliminaTesto sempre chiaro e ben scritto che invoglia la lettura
Un carissimo saluto
Buona domenica delle Palme cara Vivi, un abbraccio Angelo.
RispondiEliminaUna bella storia di volontà e determinazione. Grazie
RispondiEliminaNon sapevo che R.S. scrivesse storie del genere, ma avrei dovuto aspettarmelo. :-)
Ti auguro una bellissima domenica! Buona domenica delle Palme.
Bella questa bella storia con morale e buona Pasqua, mia cara Vivi!
RispondiEliminaBaci e abbracci.
Beautiful blog
RispondiEliminaMolto carino questo racconto, non lo conoscevo.
RispondiEliminaLieta Pasqua Vivì, tantissimi auguri a te e famiglia!
⋱ ⋮ ⋰
RispondiElimina⋯ 🌝 ⋯¨
.* _Π_____˚ ☁️
/______/~\˚
|田田|門|˚. 🙋
*˛╬╬╬╬╬╬╬╬╬╬*🌺
•** Felices Pascuas, Vivi!•***•*
Bela história, Vivi! FELIZ e DOCE PÁSCOA pra ti! beijos, chica
RispondiEliminaBeautiful blog
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaPlease read my post
RispondiEliminaOh very cute
RispondiElimina