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domenica 29 novembre 2020

Rudolph, la renna dal naso rosso

                                                                                 




Questa è la storia di Rudolph, una piccola renna nata in una terra nordica molto fredda, dove le notti sono più lunghe e più scure e dove la neve è più bianca e abbagliante.

Rudolph era nato con un difetto che lo faceva enormemente soffrire. Aveva sì un musetto simpatico e grazioso, ma nel suo muso spiccava un naso rosso, che si accendeva ogni volta che il piccolo si emozionava e questo era la causa di tanti suoi guai. Difatti, per questo motivo i suoi amici lo prendevano in giro e inutilmente lui aveva cercato di camuffarlo, a volte tingendolo di nero, altre volte coprendolo. Il suo naso lo tradiva sempre accendendosi nei momenti meno opportuni. Rudolph ne soffriva molto e preferiva isolarsi.

Gli anni passarono in fretta e Rudolph crebbe, diventando una renna molto forte.    

Ogni anno Babbo Natale si recava al villaggio per scegliere le renne più forti e resistenti, adatte a  trainare la sua slitta colma di doni per i bambini di tutto il mondo. Quel giorno Rudolph si sistemò in fila con tutte le altre compagne, con la speranza che Babbo Natale scegliesse proprio lui.

Quando il vecchio dalla barba candida gli si fermò davanti, gli sorrise con simpatia: “Sei proprio una bella renna grande e forte, come servirebbe a me, ma non posso sceglierti perché con quel tuo naso rosso spaventeresti i bambini.”

Quelle parole colpirono Rudolph e lo fecero soffrire così tanto che fuggì al galoppo nel bosco urlando ai quattro venti il suo dolore.


Il rumore che causò, richiamò l'attenzione di una piccola elfa, che vedendolo in quello stato si impietosì: “Che ti succede? Perché sei così disperato?” gli domandò.

Senza nemmeno alzare gli occhi per la vergogna, Rudolph rispose: “Non vedi il mio naso come brilla? Nemmeno Babbo Natale mi ha voluto con sé.”

La piccola elfa tentò di consolarlo: “Sai, anche io avrei voluto lavorare con tutti gli altri elfi nel laboratorio di Babbo Natale per aiutarlo a impacchettare i giocattoli da consegnare ai bambini ma, quando sono emozionata, come lo sei tu adesso, le mie orecchie iniziano a tremare. Vedi? Credo che sia per questo che Babbo Natale non ha voluto nemmeno me.”

Rudolph smise finalmente di piangere e alzando gli occhi vide una bellissima elfa con le orecchie che pareva danzassero su e giù. Lei gli sorrise: “Il mio nome è Herbi!” disse, poi, mentre lui scrutava con attenzione le sue orecchie ballerine, lei faceva altrettanto con il suo naso.

Dopo un attimo scoppiarono entrambi a ridere e risero tanto, fino ad avere male alla pancia.   

Herbi e Rudolph divennero grandi amici e da quel momento non si separarono più. I giorni passarono e quasi non si resero conto di essere vicinissimi alla vigilia di Natale.

Le previsioni del tempo erano pessime e si temeva il peggio. Babbo Natale era molto preoccupato. Con una bufera di vento e di neve diventava impossibile viaggiare con la slitta. Quella notte non dormì nulla e il giorno dopo uscì con la slitta sperando di trovare una soluzione.

Iniziò a nevicare e la visibilità si ridusse di molto, tanto che era difficile per la renna a capo della slitta di vedere il sentiero.

Quando ormai il Babbo stava per perdere la speranza, una luce si accese nell'oscurità e, guidata da quel chiarore, la renna ritrovò la strada.

Quando si rese conto che quella luce era il naso acceso di Rudolph, Babbo Natale gli si avvicinò: “Amica mia, il tuo naso è eccezionale! Proprio quello che mi servirebbe per viaggiare sicuro. Che ne diresti di correre davanti alla mia slitta così da illuminare la strada?” Rudolph sgranò uno sguardo incredulo e quasi svenne per l'emozione: “Naturalmente!” riuscì a rispondere, poi però si fece subito serio: “Ma come faccio a ritrovare la strada di casa se continua a nevicare così fitto?”

Mentre poneva la domanda gli venne un'idea e si allontanò, dicendo: “Torno subito!”

Quando dopo pochi minuti tornò, trascinava con sé la piccola elfa: “Lei conosce tutte le strade del mondo ed è in grado di ricondurci a casa!” esclamò, guardando speranzoso l'arzillo nonnetto vestito di rosso.

“Mi sembra un’ottima idea!” rispose Babbo Natale e fu così che, quella vigilia, furono la renna con il naso rosso e l'elfa dalle orecchie ballerine a scortare la slitta.

Quando la notizia si sparse nel villaggio, Rudolph per tutti divenne un eroe, festeggiato a lungo ed entrato poi di diritto nella leggenda di Natale.

                                          

Leggenda nata dalla fantasia di Robert L. May.

Immagini Phoneky

13 commenti:

  1. Ciao Vivì conoscevo Rudolf ma non la sua leggenda che si potrebbe paragonare a tante storie di soprusi moderni. Grazie, il finale è gratificante.

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  2. Grazie a te per il commento positivo e buona giornata. ❤❤❤

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  3. Sempre avvincenti, e molto significative le storie originali che proponi alle nostre attente letture...
    Buon inizio di settimana e un abbraccio, cara Vivì,silvia

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  4. Mi ha emozionato tanto questo tuo racconto, bravissima Vivì.
    Il grande Rudolph mi è sempre piaciuto. Un forte abbraccio, ciao e grazie.

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    1. Ciao Pia...vorrei specificare che la leggenda non l'ho inventata io ma solo trovata sul web e riportata sul mio blog. Grazie per il commento e buona giornata.

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    2. Ah, va bene, chiedo perdono. Ecco perché mi sembrava di conoscerla. Complimenti all'autore allora ma sempre grazie anche a te di averla pubblicata. Ciao Vivì.

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    3. Non è il caso di chiedere perdono...a me piace solo sia ben chiaro ciò che è mio e quello che invece è degli altri. Grazie mille per essere passata. Un abbraccio e un sorriso.

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  5. E' una storia dai significati profondi. Forse non esiste nella realtà.

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  6. Molto bella !!! Conoscevo già la storia di Rudolph, per averla narrata molte volte , a scuola, ai bambini. Qui , in più c'è un altro personaggio e cioè la piccola elfa, che aiuta anche lei Babbo Natale , nel suo cammino per il mondo...Mi fa molto piacere leggere queste fiabe. Buona settimana

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  7. Un racconto avvincente che incanterà milioni di bambini, Nella vita mai dire mai, ci si sente disperati per dei difetti che crea la fantasia, alla fine sono pregi che aiutano le persone e in questo caso Babbo Natale. Complimenti ai nostri eroi Rudolph ed Herby che hanno potuto aiutare babbo Natale nell'impresa di poter portare i regali ai bambini del mondo. Una favola incantevole che ho molto apprezzato. Grazie per queste tue perle che ci regali. Complimenti e un grande abbraccio!

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  8. Ciao Grazia...volevo specificare che la perla non è mia...mi sarebbe piaciuto inventare una favola così suggestiva, ma io l'ho solo riportata sul mio blog. Grazie comunque per la tua presenza. Ciao.

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  9. La diversità arricchisce la conoscenza .Molto brava a proporre sul tuo blog questa leggenda nordica.Ciao Vivì.Lu.

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  10. Finalmente sta arrivando Rudolph! ahhhh, il mio magico pegaso dal naso rosso, di cui vi ho gia parlato, vi aspetta per prendere il te insieme.
    Bacione 😍😊

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