Boncho Boncho, il signor
bruco,
che muove il corpo come
una molla,
tutto intento progetta
un buco
sulla foglia che
traballa.
“Bella grossa è quella
mela”
pensa mentre gli fa'
gola,
a quel ramo sembra
appesa
e pensieroso la soppesa.
Par che il vento per
dispetto
scuota il bruco,
poveretto,
e pur con l’acquolina in
bocca
lui si dispera e non la
tocca.
Ma nascosto nel giardino
sta guardingo suo cugino
che del bruco è molto
geloso
e di mele assai goloso.
Boncho Boncho nel
frattempo
a non cader è tutto
intento,
cento piedi aggrappa
alla foglia
mentre cresce la sua
voglia.
Passa svelto un
maggiolino
che del bruco è un caro
vicino,
presto scorge lui la
spia
e d'istinto vola
via.
Vola via ma non lontano
all'amico vuol dare una
mano,
svelto svelto più del
vento
gli bisbiglia
l'avvertimento.
Il bel bruco par
sorpreso
sulla foglia ancor
sospeso,
torvo guarda suo cugino
che si fa' più
piccolino.
Boncho pensa qualche
istante
“Qua le mele non son
tante
è assai meglio in verità
del buon frutto fare a
metà!”
Cosicché la mela rossa
che traballa tutta
scossa,
or ben due ne ha di
buchi
fatti da fraterni
bruchi.
Un'altra filastrocca incantevole ed armoniosa quella di Boncho Boncho e la mela contesa da lui e suo cugino. Un a bella storia, raccontata in versi e tra le rime per il diletto di grandi e piccini. Apprezzatissima! Un affettuoso saluto Vivì, Grazia.
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