Quando il nonno
sonnecchia, io ne approfitto,
in punta di piedi salgo sino in soffitta
e tra mucchi di polvere e
ragnatele
m’aggiro tra lampade, vasi
e candele.
Tra gli oggetti in disuso
e utensili da lavoro
perché nel solaio trovo
cose assai strane
come un vecchio carillon
tra pentole di rame.
Spicca il trombone di un grosso
grammofono
e la cornetta di uno
strano telefono
è un nero, lucente e
gigante disco.
Appesa a un muro e senza
pedali
e un campanello ancora
funzionante
con suono stridulo e un po’
gracchiante.
Sugli scaffali messi in
bella mostra,
fatti di latta, mentre di
legno,
un pagliaccio che volteggia
su un sostegno.
In quella soffitta starei
per delle ore,
c’è molto da scoprire per
un esploratore,
ma all'improvviso un
orologio a cucù
mi avverte che è ora di
tornare giù!
Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere
Una preziosa soffitta, in cui trovano vita gli oggetti più disparati, da far rivivere in un sogno della mente...
RispondiEliminaVersi piaciutissimi, un abbraccio, poetessa,silvia
Una soffitta magica in cui ci sono vecchie cose in disuso, ma per la fantasia del bimbo è una grotta colma di tesori. Una poesia moto bella nello scorrere dei sui versi rimati che, ne aumentano
RispondiEliminail valore, rendendola preziosa alla lettura. Complimenti Vivì! Un affettuoso saluto di buona giornata da Grazia.
E quem não gosta de descobrir segredos, de contar histórias sobre tesouros?
RispondiEliminaLindo...
Obrigada pela visita
Beijos e abraços
Marta
Bellissima, hai il dono raro di farci tornare tutti bambini. Ho pensato alla cantina dei miei, simile alla soffitta che ci racconti!
RispondiEliminaUn abbraccio e buona serata, cara Vivì.
Ciao Vivi, come stai! esa sono io cercando tutti i tesori nella casa di mia nonna. jajaja! come e bella la vita quando leggo la tua poesia, me transporta a mi infancia. Ricordo que sull'orologio a cucu viveva un uccello blu ma la scatola musicale non ruotava ... la giostra estaba rotta. Che ricordi e fantasie meravigliose... Grazie e abbracci fino a Genova.
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