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giovedì 7 maggio 2020

Din, don, dan




Din, don, dan,
così suona una campana,
molto intonata seppur lontana
e da quell’eco, che par suo gemello,
torna ripetuto come fosse ritornello.

Din, don, dan, ripete ancora
ben scandendo il tempo e pure l’ora
e da quei colli arriva a valle
senza fare pausa né intervallo.

Din, don, dan risponde in tutta fretta
la campanella di una chiesetta
che, seppure priva di un campanile
l’argentina voce vuol far sentire.


Dodici i rintocchi di mezzogiorno,
che gai risuonano allietando i dintorni,
mentre i dodici di mezzanotte
sono più pacati nel dar la buonanotte


ma se un concerto risuona nella testa
è giunto per tutti un dì di festa!

                                                                  

Filastrocca pubblicata sul sito Scrivere

6 commenti:

  1. Tutti gli scampanellii gai della nostra vita. Ti abbraccio e buona giornata Vivì. Ciao.

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  2. Il suono delle campane ha sempre attirato la nostra attenzione, qualunque sia la tonalità intonata...
    Versi belli, buon giovedì e un abbraccio, carissima,silvia

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  3. Bellissimo il suono delle campane fa sentire il cuore in festa. Ma ci sono anche rintocchi che, invece, portano tristezza quando vogliono salutare qualcuno che lascia questa terra. Ma è sempre bello il loro suono e, qui, è verseggiato egregiamente, con la dovuta armonia che è stile della poetessa. Una poesia apprezzata nel contenuto e nella forma presentata, complimenti Vivi^ un saluto affettuoso da Grazia.

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  4. Buongiorno ! La tua poesia è molto carina e la leggo volentieri perchè mi riporta agli anni del lavoro , a scuola. Saluti.

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  5. Noi viviamo di fronte alla cattedrale della città, quindi le campane sono il nostro pane quotidiano.
    Bello associarne il suono ad una filastrocca!

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  6. Buona sera, Vivi, que tal, como estas! molto carina, divertente poesia, adoro le campane perche sono vestigia della cultura antica. Risvegliano in me emozioni... sono evocative e attirano angeli!
    Baci fino a Genova 👼🐰🌟☀️🌸🌼

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