Lavora con l’acqua, il
fuoco e un martello,
riccioli o lame ma anche cancelli
batte forte quel fabbro nel forgiare metalli.
Odora di pece e non certo
di vino
l’alacre e paziente,
signor ciabattino,
con polso lustra e ricuce
la pelle
tacchi ripara con chiodi e martello.
Borbotta il motore del
peschereccio
quando ancora di notte
soffia il libeccio,
con palamiti e reti e luce
delle lampare
il pescatore al largo si reca
a pescare.
Un funambolo va in equilibrio sui tetti,
col vento o col gelo e con
i denti stretti,
di fumo e fuliggine è
colmo il camino
Sulle ali del vento
ascende al cielo ameno,
il pilota sorvola un
arcobaleno
acciuffa le nuvole e ammira
le stelle
va incontro alla luna e
alle sue damigelle.
Se sorge il sole appena è
mattino
con passo solerte e zappa
in spalla
vanga e rigira la brulla zolla.
Quando in aria si espande
l’odore del pane
vien l’acquolina anche a
chi non ha fame,
impasta e lavora il fornaio un panino,
focacce che levitano per
far uno spuntino.
Un grande sbuffo emette
dal suo torace
allunga e modella e ruota
avanti e indietro
soffiando nel tubo ecco il
fragile vetro.
Intreccia vimini creando
cestini
per la tua frutta o per i
funghi porcini,
ma quanta pazienza ha quell'artigiano,
con i giunchi o il rattan
ha veloce la mano.
Che sia netturbino, cuoco
o ingegnere
a rendere onore è ogni
mestiere,
ma se vuoi diventare un
esimio dottore
lo studio va fatto con
grande rigore.
C'è tanto da imparare in questa deliziosa filastrocca, dei mestieri più comuni.
RispondiEliminaPoesia piaciutissima.
Buon pomeriggio, mia cara,silvia
I mestieri elencati con estrema grazia che i bimbi possono imparare attraverso queste incantevoli rime che, tu Vivì, sai sapientemente declinare. Stupenda, complimenti ed un caro saluto,Grazia.
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